domenica 29 settembre 2013

Il duo Tucci-Monte e la vertenza Istmo Schiapparo

"Con San Nicandro Graganico non abbiamo alcuna questione annosa che non può essere risolta. La soluzione è a portata di mano". Ricordate chi ha pronunciato queste parole? E' stato l'attuale sindaco di Lesina, Pasquale Tucci, in occasione della pulizia della spiaggia di Torre Mileto organizzata con il comune di San Nicandro Garganico due anni fa, in una domenica di giugno 2011. In quell'occasione, opportunamente documentata con dei video caricati su You Tube, volavano sorrivi, abbracci, e parole di apprezzamento tra il sindaco di Lesina e l'allora sindaco di San Nicandro, Vincenzo Monte. Andavano d'amore e d'accordo, o almeno così hanno lasciato intendere.

Ma tra le tante dichiarazione rilasciate dal sindaco di Lesina ai cittadini che facevano domande sul PIRT e sulla raccolta dei rifiuti, c'è un tasto che non è stato toccato o almeno si è cercato di sviare la questione, anche perchè non siamo tutti (e mi tiro in ballo anche io) informati appieno su ciò che succede a Lesina, e questa disinformazione gioca un punto a favore per i nostri amministratori. La loro filosofia è che meno sai, meglio è. Ma noi siamo qui proprio per spazzare via questa disinformazione (e le chiacchere molto diffuse allo Schiapparo) e cercare di capire cosa accade in quel di Lesina mentre la gente attende, fin'ora invano, che si sistemi qualcosa. Il tasto intoccato dai due sindaci è la Vertenza Istmo-Schiapparo, la causa 'centenaria' che riguarda la determinazione dei confini territoriali dell'Istmo Schiapparo tra il comune di Lesina e il comune di San Nicandro Garganico, e dove sono coinvolte anche le varie società che risultano proprietarie di una parte dei terreni dell'Istmo (su cui abbiamo già parlato, e su cui tornerò a parlarvi).

Il consiglio comunale di Lesina, il 12 marzo 2011, (quindi qualche mese prima che fosse organizzata la pulizia della spiaggia) adottò una delibera invitando il comune di San Nicandro Garganico a porre fine "all'annosa vertenza demaniale pendente innazi al Commissario degli Usi Civici di Bari accettando la definizione degli attuali confini territoriali, al fine discongiurare uleriori lungaggini giudiziarie e aggravi di spese di lite". Lo stesso assessore Trombetta (l'ex sindaco di Lesina che voleva demolire Torre Mileto, oggi assessore all'urbanistica) ha definito la questione 'annosa', ma il sindaco Tucci qualche mese dopo dirà, davanti alla gente, che di questioni annose non c'e ne sono.
Il 29 settembre dello stesso anno, (e quindi dopo la pulizia della spiaggia) il consiglio comunale di San Nicandro Garganico, con il sindaco Monte, si riunisce e risponde picche al comune di Lesina, considerando la proposta irricevibile per ragioni storiche.

Insomma, mentre, in quella domenica soleggiata di giugno, i due sindaci si abbracciavano, si sorridevano e si stringevano la mano, San Nicandro stava per respingere di lì a poco la transazione proposta da Lesina e continuare con "l'annosa" vertenza. Tutto in onore dell'amicizia e della stima che c'era tra i due sindaci, che dissero di aver aperto anche un tavolo di confronto, il cui esito non è ben noto, ma che possiamo dedurre sia stato negativo.

mercoledì 25 settembre 2013

Eden V, il MOSTRO AMBIENTALE di Lesina

Mentre i telegiornali nei giorni scorsi trasmettevano le immagini sull'addrizzamento della Costa Concordia all'Isola di Giglio, lungo la costa del Bosco-Isola, nel Comune di Lesina, giace abbandonata la Eden V, la nave che si arenò misteriosamente nel lontano 1988. La Eden V, dopo 25 anni, è ormai diventata un relitto che si è intregato con la natura, ovviamente contaminandola. 
Nel 2006 la Provincia di Foggia mise in vendita la nave, che fu acquistata dalla ditta Incelli Alessandro di Frosinone che avrebbe così provveduto alla rimozione del relitto. Ma mentre si andò a tagliare la poppa, si riversò nel mare una sostanza oleosa contenuta nei conteiner che si trovavano sulla nave. Si parlò di disastro ambientale, ma le Istituzioni cercarono ovviamente di minimizzare l'accaduto.

E se Manfredonia è riuscita a intercettare dei fondi europei per la costruzione del nuovo porto turistico (inaugurato a luglio, e che ha devastato un altro tratto di mare) per rimuovere il relitto della Eden V, che si trova nel Parco Nazionale del Gargano, non si è mai riusciti a trovare una copertura economica.  Per distruggere le coste i soldi si trovano, ma per bonificarle invece no. 

La Eden V è un mostro ambientale, che rappresenta un fallimento per le Istituzioni (ma anche per le associazioni ambientaliste) che hanno cercato di nascondere la questione, approfittando del fatto che quel tratto di spiaggia di 15 km è difficile da raggiungere e quindi poco frequentato, ma che rappresenta una meravigliosa riserva naturale, una delle poche rimaste intoccate (o quasi) dall'uomo.

La condanna di naufragio colposo che il Tribunale di Lucera ha cercato di far notificare al capitano della nave a poco è servita, anche perchè - come lo stesso giornalista Gianni Lannes fa notare in una sua inchiesta sulla nave - nella condanna viene scritto che Beirut, la capitale del Libano dove risiedeva il capitano della nave, si trova in Algeria. Un paradossale errore.

E chi spera ancora che presto o tardi quella nave verrà rimossa è un illuso, un sognatore. La rimozione della Eden V è ormai irrealizzabile, considerato che la nave è completamente arrugginita e in parte insabbiata nel mare. A farla scomparire ci penserà il mare, che in parte la sta inghiottendo e in parte la sta sbriciolando in una polvere di ruggine che si riversa ogni giorno sulla spiaggia circostante e nel mare, contaminando quel seggestivo tratto di spiaggia che fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Un tratto di spiaggia condannato ad un triste destino perchè è completamente abbandonato dalle Istituzioni, da tutte le Istituzioni.

lunedì 23 settembre 2013

Torre Mileto alla borsa internazionale del turismo di Milano?

Come già più volte dichiarato, l’idea di un sistema turistico che ha portato alla nascita dell’Associazione degli Operatori Turistici di Torre Mileto rappresenta un fatto importante. Ma questo deve essere solo l’inizio di un percorso che deve avere come obiettivo lo sviluppo turistico di quel territorio. 

Si vuole sperare che l’amministrazione comunale farà la propria parte, oltre che sulle osservazione relative piano paesaggistico comunale e sull’assessorato al turismo della Regione Puglia, anche sulle iniziative che l’Associazione degli Operatori turistici appena costituita dovrà prendere per raggiungere gli obiettivi prefissati e cioè costruire e progettare un futuro possibile per quel luogo. 

Perché non prendere come esempio l’iniziativa delle Isole Tremiti che, alla prossima Borsa Internazionale del Turismo di Milano si presenterà da sola con un proprio stand? Gli operatori economici delle Tremiti hanno deliberato in tal senso di concerto con l’amministrazione comunale.

Si sa benissimo che le isole Tremiti non sono Torre Mileto, ma se gli isolani si muovono vuol dire che vogliono recuperare un po’ del mercato turistico perduto. Noi che, invece dobbiamo costruircelo il mercato turistico, a maggior ragione dovremmo partecipare alla Bit di Milano con la nostra offerta dei beni culturali presenti sul territorio facendo leva anche sull’enogastronomico.

Quella di Milano, che normalmente si svolge a febbraio, è la massima vetrina per tutte le agenzie turistiche e tour operator nazionali ed internazionali. E se proprio non fosse possibile imitare Tremiti con un proprio stand, almeno far parte del grande stand che allestirà la Regione Puglia. Certamente anche il Parco Nazionale del Gargano e la Provincia di Foggia saranno presenti. Se sì, è importante esserci come Associazione Operatori Turistici di Torre Mileto.

Sarebbe un vero scandalo se i responsabili della programmazione turistica (assessorato provinciale e regionale al Turismo) non riservassero uno spazio dedicato al nostro territorio ed ai luoghi che vale la pena di visitare.

Facciamo, quindi, presto a presentare le nostre proposte agli enti competenti che, comunque, sono in debito verso San Nicandro per la leggerezza dimostrata in quell’opuscolo scandalo in cui si diceva che le spiagge del Gargano iniziano da Capoiale ignorando del tutto Torre Mileto.

Se poi è tutta una questione di peso politico, tastiamo la credibilità del nostro territorio nei confronti dei suoi  rappresentanti nazionali, regionali e provinciali.

Fonte: www.civico93.it

venerdì 20 settembre 2013

Ispirata ad un’esperienza vera; dedicata a Schiapparo, la spiaggia selvaggia sul Gargano

Oggi non voglio turbare il vostro stato d'animo con i miei post. Oggi vi propongo un delizioso racconto dedicato alla spiaggia dello Schiapparo, scritto da Rebecca Lena. Buona lettura!

 [sottofondo consigliato per la lettura]

"Per quanto tempo ho affondato il viso nella sabbia?

Mi rialzo lentamente e comincio a definire i contorni delle cose. Una striscia infinita davanti. Chiara e levigata dalla brezza. C’è anche il mare silenzioso a destra, a pochi passi; verso sinistra invece, un muro di dune e di tamerici costeggia il bordo di questa spiaggia. Deve essere abbandonata.

Si sente solo lo scoppiare delicato della schiuma sul ventre sabbioso. È un silenzio pacifico, ma turbolento. Pare sospeso, come se l’aria fosse densa come il vetro. Quando invece, al suo interno, infinite nubi di elettroni ronzano freneticamente intorno ai loro nuclei. Universi microscopici e sconfinati che tremano di tensione, o di paura, per una nuova enorme deflagrazione.

Ma s’illudono. In questa spiaggia nulla si muove, se non lo vuole il Vento di terra.

Giacciono tronchi immensi, enormi bestie stremate dai miasmi della Controra; corpi scoloriti e mummificati dal sole; poi ci sono lavatrici incrostate, bottiglie di qualunque tipo, gomme di bicicletta, reti e scarpe. Tantissime scarpe aride e scompagnate.

Camminare è un continuo scavalcare questi resti solitari. Per quale motivo si trovano qui? Sono talmente tanti. Si direbbe quasi che là sotto, proprio negli abissi, una civiltà sottomarina si stia evolvendo velocemente.
    
Credo che sia il caso di correre. Non ho fretta, ma semplicemente desiderio. E poi con tutti questi relitti da saltare, con una corsa è molto più semplice. Comincio la mia marcia, un piede sul tronco, l’altro sulla tavola scolorita, poi di nuovo la sabbia rovente. Cumuli di conchiglie stridono, sghignazzando al mio passaggio.
Ogni tanto qualcosa d’improvviso sguscia via da sotto i miei piedi.

Lucertole.

Un tempo erano bestie notturne, gelate come albori lunari d’inverno; fino a quando una mattina, quasi per caso non conobbero il Sole.

Adesso, alzano lentamente il muso sottile e inebriato ogni qualvolta odano il Vento di terra, l’amato soffio bollente che da lontano inizia a bruciare le cime delle tamerici. Lo bramano esaltate, in attesa di esserne travolte.

C’è qualcosa nell’aria, sembra un ritmo che risuona insieme ai miei salti. Mi spinge a correre ancora più in fretta e in un attimo mi sembra quasi di planare.

Questi battiti densi mi percuotono la testa, aumentano. Pare un frullio ovattato d’ossa, sbriciolate e sfregate, dentro la mano chiusa di un gigante.

Ma aspetta.

C’è qualcosa che brilla laggiù, a sinistra, sulle radici di quella pianta. Sfolgora immobile, un bianco accecante, più chiaro di tutte queste bottiglie squagliate. Mi avvicino. Non posso ignorarlo. Le sue forme allungate, forse…

Sì, è proprio un osso.

Probabilmente di cane, una zampa.

Ma è cavo. Che strano, non ne avevo mai visti di così particolari: talmente candido, come se fosse stato lucidato.

La tentazione è forte e ne porto un’estremità vicino alla bocca.

Con un filo di respiro provo a farlo fischiare.

Eccolo: è acuto. Un gridolino che fa rabbrividire; fila via come fumo dal suo becco affusolato.

Ricomincio la mia corsa, stavolta il ritmo è più profondo, vibra nei miei salti e nel crepitio che ne provocano su questi oggetti naufraghi. Le cassette di polistirolo si fracassano. I rami bruciati si screpolano.
Planando nell’aria afosa, lo sento sconquassare le mie vene: fiumi in piena dentro cannucce sottili.
Mi vedo una bestia veloce che solleva nubi di polvere; e quell’ammasso antico oramai frantumato dal calpestio eterno del Tempo, si spande nell’aria, lasciando un velo luminoso proprio dietro il mio passo.
Con un flauto macabro in mano, ogni tanto lo faccio sibilare, a scandire tempi indefiniti su questo battito di ossa.

Forse sono proprio le mie che sfregano. Le mie costole che sbattono fra loro. E il fischio del flauto si aggrega contrastando quel suono; sembra quasi richiamare un segnale, un codice sonoro di una danza funebre.

Il ritmo pompa più sangue, così che la corsa acceleri. L’osso continua il suo grido; il mare, la spiaggia, le tamerici cominciano a fondersi in strisce omogenee, tale è la mia velocità che nulla più riesco a distinguere.

Le mie gambe non rispondono, sembrano avere una loro coscienza frenetica.

Sono una creatura inarrestabile.

Nastri veloci: d’azzurro, bianco, verde, scorrono intorno rapidi. Mi accolgono in un baratro di cui non si vede mai la fine. Forse ho paura. Vorrei fermarmi. Non è più una corsa, adesso mi pare di cadere.

Attraverso il vento caldo che mi plasma ogni parte del corpo. Cambia la mia forma. La pelle sembra ribollire. La caduta è inarrestabile, e io ne sono la vittima. L’insetto dentro le fauci molli e roventi. Precipito liberamente, i colori si fondono tra loro in un bianco latteo. Assoluto. Sento i profili appiattirsi, il corpo regredire e un odore nell’aria comincia a perforarmi le narici. Qualcosa si avvicina laggiù, anche se sono io che gli vado incontro. E questo è il suo odore, ne sono sicuro; pungente e legnoso, a tratti acido. Sempre più intenso, come la mia caduta. Urta sulla pelle levigata, quel fetore, quasi fosse solido. Entra dentro il corpo, scarnificandolo. Ormai ci sono quasi. Lo vedo definirsi, anche se le sue forme sono abbozzate e asimmetriche. Un ombra dai colori spenti. Eccolo.

Mi si para davanti, improvvisamente. Tutto si ferma. La spiaggia, il mare e le tamerici sono ancora intorno. 
Mondi silenziosi e immobili.

A pochi centimetri dal suo muso posso percepirne ogni particolare. Questo odore, lo conosco bene.

L’odore di un morto, arido sotto il sole.

Il delfino decomposto mi aleggia davanti, con lo sguardo disfatto, il muso storto e schiacciato. La sua carne cotta mi fissa. È qui per accogliermi. Il guardiano, dal sorriso pacifico. L’odore antico, diventa anche il mio.

Benvenuto straniero, sulla Spiaggia di nessuno".

Fonte:  http://rebeccalenastories.wordpress.com/

martedì 17 settembre 2013

"L'epoca delle vacche grasse è finito. E' ora di finirla"

A seguito dell'esito negativo dell'incontro tenutosi lo scorso 13 settembre tra il sindaco di Lesina e quello di San Nicandro Garganico, il Comitato ha scritto una lettera dai toni duri al sindaco di Lesina, Pasquale Tucci, che vi riporto integralmente qui di seguito. 


"Comitato “Salviamo l'Istmo Schiapparo” Via 1° Boschetto, 36 - 71015 San Nicandro Garganico (FG)

- Al Sindaco del Comune di Lesina
71010 LESINA (FG)
- Al Presidente della Repubblica Giorgio napoletano
Presidenza della Repubblica
06100 R O M A
- Al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
70100 B A R I
- Alla Commissione Tributaria Provinciale di Foggia
Via Monsignor Armando Fares, 19
71100 FOGGIA
- All’Intendenza di Finanza (Ufficio delle Entrate)
71100 FOGGIA

OGGETTO: A) regolarizzazione immobili siti sulla zona ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto
installazione opere urbanizzazione primarie

Egregio Sindaco del Comune di Lesina (FG), in riferimento alla trattativa tra Lei e il Sindaco di Sannicandro Garganico, occorsa il 13 settembre u.s., per ridefinire i termini dei confini fra i due Comuni si è visto l'esito negativo della stessa trattativa, dove Lei ha impedito il trasferimento, della striscia del territorio ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto, dal Comune di Lesina al Comune di Sannicandro Garganico.
Da quanto sopra si evince che lo ha fatto soprattutto per questione di interesse economico (la striscia dell'Istmo/Schiapparo produce denaro fresco per le casse del suo Comune, con l'IMU e la TARES), senza fare (o dare) NULLA in cambio per gli immobili della zona sopra indicata.
A noi, possessori degli immobili del sito ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto, che la gestione amministrativa/contabile sia del Comune di Lesina o di Sannicandro G.co non fa nessuna differenza.
L'importante per noi è che chi ci amministra LEGALIZZI gli immobili ed effettui le opere di URBANIZZAZIONE PRIMARIE.
Perché noi dovremmo pagare la TARES, visto che mancano i presupposti? (dovremmo pagare per la manutenzione della pubblica illuminazione che NON ESISTE?? o per una stradina di campagna piena di buche, oltre 20 cm., stretta ed invasa dalla macchia mediterranea??).
Suvvia, Sindaco Tucci, stia con i piedi per terra, guardi la realtà, è finita l'epoca delle vacche grasse per il suo Comune.
Ebbene, Sindaco Tucci con la presente, noi del Comitato “Salviamo l'Istmo Schiapparo” Le annunciamo che come contro partita da noi NON avrà più nemmeno UN EURO, costi quel che costi.
Vuole lo scontro frontale? Lo avrà, in tutti i sensi, è ora di finirla con le Sue prepotenze e le Sue angherie e le sue ruberie (sì, perché pretendere soldi dai cittadini senza offrire nulla in cambio, è un furto legalizzato!!).
Da oggi in avanti Lei, con il “Suo” Comune finirà su tutti i giornali (e non solo), tutti devono sapere dei furti legalizzati che Lei e i suoi predecessori avete perpetuato ai danni dei possessori di case sull'Istmo/Schiapparo.
Vi renderemo ridicoli agli occhi di tutta Italia.
Sindaco, Le diamo un ULTIMATUM: Faccia in modo che noi si possa ottenere la LEGALIZZAZIONE degli immobili citati e, poi, effettui tutte le opere di URBANIZZAZIONE PRIMARIE (impianti: illuminazione ENEL, acqua potabile, fognatura, acque chiare, gas, strada centrale larga a norma con pista ciclabile - che sia veramente una strada degna di quel nome - e non com'è attualmente, cioè una stradina poderale di campagna piena di buche di 20 cm.).
Insomma, quella zona dell'ISTMO/SCHIAPPARO la faccia diventare come Marina di Lesina.
Avrà tutto da guadagnare se quella zona la renderà abitabile (con le opere di urbanizzazione), perché dalla zona di “muro” (dove c'è l'altare di una chiesa) fino alla foce Schiapparo c'è tanto di quello spazio che ne potrebbero derivare tanti insediamenti turistici/balneari.
Poi, se non c'è ancora stato (e ne dubitiamo) venga a vedere sull'Istmo/Schiapparo alcuni viali (trasversali alla strada principale) cementati, alberati, con case fatte ad opera d'arte, con muri di recinzione, vasche biologiche (non pozzi a perdere), impianti fotovoltaici e impianti idrici (senza la Sua partecipazione).
Le vogliamo ricordare che a Bellaria (Rimini) le case sono state costruite sulla spiaggia, in prossimità del mare (alla stessa distanza di quelle dell'ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto), le stradine di accesso al mare sono strette, eppure l'Amministrazione di quel Comune ha regolarizzato il tutto.
La stessa cosa si è verificata a Foce Varano (Comune di Ischitella), anche qui è stato tutto regolarizzato.
Non vediamo il motivo per cui l'Amministrazione da Lei rappresentata non debba regolarizzare le case, o, sarà perchè noi dell''ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto, non essendo LESINESI, siamo considerati cittadini di serie B??
Avremmo voluto vedere se al nostro posto ci fossero stati i cittadini lesinesi!!! Sarebbe già da diversi anni che la situazione di quegli immobili sarebbe già stata sanata; ammetta che è così, è troppo evidente!!!
Solo dopo che l'Amministrazione del Comune di Lesina avrà fatto quanto sopra indicato, noi ci sentiremo in obbligo di pagare i tributi (TARES e IMU).
Sindaco, un'altra cosa, a Milano su una villetta che ha una rendita catastale di €. 1.055, su una casa sull'Istmo/Schiapparo c'è una rendita catastale di €. 500, noi desideriamo che Lei (o, chi per Lei) ci spieghi un particolare importante: “Come fate a chiedere per la TARES €. 160 per la casa dello Schiapparo, quando il valore della rendita catastale è la metà di quella di Milano (che è più grande e ha una rendita catastale doppia) dove chiedono SOLO €. 90 ??”
Qui, c'è qualcosa che non quadra: “O sono degli incompetenti quelli di Milano (e non sembra), o siete voi che chiedete delle somme spropositate, siete in errore, voluto???!!!!
Da notare, oltretutto: in provincia di Milano (Bergamo, o altri centri grandi e piccoli del nord) ci sono le opere di urbanizzazione primarie (anche nei posti più sperduti), sull'ISTMO/SCHIAPPARO non c'è assolutamente niente, ci sono solo le ZANZARE (è quello che Voi offrite??) e pretendete di più, non c'è senso logico.
La gente va via (probabilmente, è quello che volete!!), i turisti scappano, ma noi lì siamo e lì restiamo.
Sindaco Tucci, noi dell'ISTMO/SCHIAPPARO di Torre Mileto non ci rifiutiamo di pagare la TARES e l'IMU, vogliamo pagare il giusto ma solo dopo aver ottenuto dalla Sua Amministrazione i nostri sacrosanti diritti, cioè LEGALIZZAZIONE degli immobili e installazione delle OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIE.
Dia retta a noi, un consiglio, ascolti e dia seguito alle richieste del Sig. Luigi GIORGIO, coordinatore del Comitato “Salviamo l'Istmo Schiapparo”, ne guadagneremmo tutti, Amministrazione di Lesina compresa.
Cordialità.

Sannicandro Garganico, 16 settembre 2013
Per il Comitato “Salviamo l’Istmo Schiapparo”
IL COORDINATORE
(Luigi GIORGIO)"

domenica 15 settembre 2013

I malfunzionamenti del Servizio di Raccolta dei Rifiuti

Il servizio di smaltimento dei rifiuti nel villaggio di Torre Mileto non ha mai funzionato alla perfezione. Sono riuscito a scaricare il capitolato speciale d'appalto del servizio di smaltimento dei rifiuti urbani del comune di Lesina e mi sono studiato tutte le 23 pagine di cui è composto, riscontrando non poche mancanze da parte della ditta appaltatrice. Innanzitutto, va detto che il contratto d'appalto con l'Ecologia Pugliese, la ditta che fino all'anno scorso si occupava del servizio, è stato retrocesso. Quindi gli uffici comunali hanno elaborato un nuovo Capitolato d'appalto per il servizio temporaneo dello smaltimento dei rifiuti, affidando il servizio alla fine di febbraio, per la durata di sei mesi, alla ditta Teknoservice srl, per circa 400 mila euro.

 
Detto questo, possiamo entrare nel merito della questione. All'articolo 18, pag 15, del Capitolato è scritto che nella Località Schiapparo - Torre Mileto devono essere predisposti 30 stalli, ognuno composto di un cassonetto per l'Umido, uno per il Secco, uno per la Carta, uno per la Plastica, uno per il Vetro, e uno per i rifiuti Indifferenziati. Tutti i cassonetti devono essere di metallo (per evitare quindi che vengano incendiati). Ho i miei dubbi che ci siano realmente trenta stalli nella Località Schiapparo - Torre Mileto. Inoltre, i cassonetti dell'Umido sono praticamente inesistenti. Poi ci sono stalli in cui mancano i cassonetti della carta o del vetro, altri in cui manca quello della plastica, altri ancora in cui c'è solo il cassonetto per i rifiuti indifferenziati. E se vogliamo essere ancora più precisi, recentemente sono stati sistemati dei cassonetti di plastica e non di metallo, come invece è previsto nel contratto. Insomma, non c'è uno stallo che rispecchi quello descritto nel capitolato d'appalto.

Inoltre, nel capitolato è scritto che "Tutti i contenitori dovranno essere mantenuti in ottime condizioni a spese e cura dell'Appaltatore, il quale dovrà prontamente sostituire quelli che dovessero risultare difettosi, obsoleti e/o rotti". Anche questi compiti non vengono svolti regolarmente nella nostra zona.

Va anche detto che la gente dovrebbe imparare a essere più sensibile verso l'ambiente, evitando di abbandonare i rifiuti ingombranti (materassi, cucine, frigoriferi) vicino ai cassonetti e differenziando correttamente la plastica, la carta ecc. Ma d'altronde il Comune non ha mai pensato di distribuire dei volantini informativi per dare le indicazioni su come differenziare i rifiuti e su dove e come smaltire i rifiuti ingombranti.

Ci trattano come se fossimo persone che non capiscono nulla. Il Comune di Lesina non si preoccupa di controllare come funziona il servizio di smaltimento dei rifiuti nell'Istmo. Non ci sono controlli. Se il Capitolato d'appalto fosse realmente rispettato, probabilmente non ci sarebbero tutti questi problemi per lo smaltimento dei rifiuti. E se ci sono persone che non hanno mai pagato la TARSU, non è un nostro problema, ma del Comune. Noi consideriamo il bicchiere mezzo pieno, e cioè quella porzione di gente che da sempre paga regolarmente la TARSU e presto pagherà anche la TARES. Queste persone pagano e quindi hanno il diritto di essere serviti correttamente.

lunedì 9 settembre 2013

SANATORIA CASE ABUSIVE ISTMO: NUOVO CONDONO?

Mercoledì 5 settembre, presso il Ristorante “La Gardenia” a Torre Mileto si è tenuto un incontro tra possessori delle case abusive dell’Istmo Schiapparo, l’Assessore all’Ambiente del Comune di San Nicandro Garganico, Nico Vigilante, e l’ingegnere Dal Sasso redattore del PIRT di quella zona.

Da quanto si appreso, si è fatto il punto sulla situazione dell’istmo e sulle reali possibilità che quella fascia di terra possa essere valorizzata e soprattutto sulla definizione dei tanti contenziosi e delle possibili demolizioni.

Dal dibattito è emerso che il recupero sicuramente ci può essere perché l’ing. Dal Sasso ha fatto chiaramente notare che, almeno tutti quegli immobili che hanno provveduto a presentare domanda di condono negli anni passati, sono sicuramente salvi. Si tratta di 1560 abitazioni su cui è stata presentata domanda di condono. Il problema potrebbe esserci per tutte quelle altre costruzioni - e ne sono più di 1500 - i cui possessori non hanno provveduto a presentare nessuna domanda di sanatoria.

Secondo l’ing. Dal Sasso, in Regione Puglia si sta lavorando per una nuova possibilità da dare a chi non ha provveduto allora a presentare domanda di condono.

E’ una notizia importante perché apre scenari diversi da quelli degli ambientalisti che continuano a sostenere solo interventi per la demolizione.

Tutti gli intervenuti all’incontro-dibattito hanno concordato e ribadito l’obiettivo da raggiungere, cioè la definizione della questione unita alla fruizione dei servizi che tutt’oggi sono inesistenti in quella zona.
Se la notizia dell’ing. Dal Sasso, cioè che la Regione si sta prodigando a voler riaprire i termini per una sanatoria, quello che è considerato un eco-mostro nazionale, potrebbe col tempo diventare una zona di sviluppo turistico che apporterebbe vantaggi economici a tutto il nostro territorio.

Fonte: www.civico93.it

sabato 7 settembre 2013

Quando Lesina e San Nicandro andavano a braccetto

"Non abbiamo alcuna questione annosa con San Nicandro Garganico". Sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Lesina, Pasquale Tucci, non più di due anni fa, in occasione della pulizia della spiaggia dell'Istmo organizzata congiuntamente da Lesina e San Nicandro. Il 26 giugno 2011, infatti, una ruspa, un camion e una squadra di uomini invasero la spiaggia dello Schiapparo per ripulirla dalle tante sporcizie. L'ex sindaco di San Nicandro, Vincenzo Monte, disse che sarebbe stato ripulito l'intero tratto di spiaggia, ma ovviamente non fu così. I lavori di pulizia non arrivarono sino al canale Schiapparo. E l'evento, che si sarebbe dovuto ripetere anche per i prossimi anni, non si è più ripetuto.

In quell'occasione volavano sorrisi, abbracci, parole di apprezzamento e di stima tra i due sindaci dei due comuni che si contendono la zona dell'Istmo ormai da anni. Nei video caricati su youtube tutto questo è stato immortalato. I due amici sindaci dissero che addirittura avevano aperto un tavolo di confronto e che "la soluzione è a portata di mano". Ma questa mano sembra avere l'intenzione di tenere ben stretta la soluzione.

Per quanto riguarda il PIRT, il sindaco Pasquale Tucci disse che i proggettisti del Piano, ovvero la società Lesina Finanziaria srl, doveva intregrare le prescrizioni del CUR, il Comitato Urbanistico Regionale. Queste prescrizioni sono state approvate insieme al PIRT dalla Regione Puglia nel 2007, sei anni fa. Quanto tempo occorre ancora per adottare le prescrizioni del CUR?

Intanto, il 13 settembre ci sarà un incontro tra il nuovo sindaco di San Nicandro, Pier Paolo Gualano, e il sindaco di lesina Pasquale Tucci. Vedremo quale sarà questa volta la promessa-annuncio.

martedì 3 settembre 2013

Le società proprietarie dell'Istmo

L'Istmo di Torre Mileto non è completamente demaniale. Lo Stato possiede soltanto una parte di quei terreni, almeno così sembra. Nicandro Marinacci, l'ex sindaco di San Nicandro Garganico, quando era onorevole, fece un'interrogazione parlamentare per conoscere effettivamente se i terreni dell'Istmo, contraddistinti dai fogli di mappa nn. 32, 33, 34, 35 e 36, appartenessero tutti al demanio dello Stato oppure no.
Il Dipartimento del territorio fece sapere che sono presenti dei terreni intestati a privati, in particolare alle società Blanchet Spa, Laemar Spa, IFIR Spa (che sarebbe un intermediario finanziario), Belmare Spa. Dalla visura catatstale effettuata da Caruso Nunzio, si evince che la Blanchet spa possiederebbe i diritti di proprietà sulle case pur non essendo proprieria dei terreni delle case su cui avrebbe i diritti. 

Per quanto riguarda la Laemar spa, potrebbe esserci stato un errore di trascrizione del nome dell'azienda nella risposta all'interrogazione di Marinacci. Ma si tratta solo di un'ipotesi, che sia chiaro. Esiste, infatti, la Lanmar spa, che è un'azienda che si occupa, pensate un pò, della costruzione e installazione di gruppi elettrogeni, di centraline elettriche e della realizzazione di sistemi di illuminazione pubblica.

Infine, c'è un'altra misteriosa società che risulterebbe proprietaria di una parte terreni dell'Istmo. E' la Lesina Finanziaria srl. Facendo qualche ricerca ho scoperto che questa società, il cui nome compare in numerose delibere del comune di Lesina, è quella che ha redatto il PIRT, il Piano di Recupero Territoriale, che il comune di Lesina ha adottato nel 2004, e che la Regione Puglia ha approvato nel 2007.