sabato 11 gennaio 2014

PIRT di Torre Mileto - Tira e molla tra Lesina e San Nicandro G.

Il Pirt di Torre Mileto (Piano degli Interventi di Recupero Territoriale) è pronto. Il progetto redatto dalla società Lesina Finanziaria srl, è stato adottato dal Comune di Lesina nel 2004, e poi approvato dalla Giunta Regionale nel 2007. Per essere attuato - secondo quanto si legge in un'intervista di Giuseppe Ciccomascolo al sindaco di Lesina su l'Attacco - bisognerebbe
concludere la famigerata Vertenza Confinaria tra Lesina e San Nicandro Garganico, una questione nata nella prima metà dell'800, e grazie alla quale "sono cresciuti avvocati, figli e nipoti, e mangeranno ancora altre generazioni di avvocati" - ha dichiarato il primo cittadino di Lesina, Pasquale Tucci, ormai agli ultimi mesi del suo mandato elettorale.

Il sindaco Tucci, ha quindi manifestato la volontà di chiudere la diatriba secolare con San Nicandro, per poter finalmente sanare il villaggio abusivo di Torre Mileto, ma a detta dell'architetto Tucci, non ci sarebbe la disponibilità da parte del sindaco Piero Paolo Gualano di San Nicandro G. a chiudere la questione.

Eppure, a sentire il sindaco Gualano, la disponibilità da parte di San Nicandro a porre fine alla Vertenza Confinaria ci sarebbe. Ma l'amministrazione sannicandrese vorrebbe risolvere la Vertenza, prendendosi l'Istmo-Schiapparo, che oggi è di competenza del comune di Lesina. E a questo il comune di Lesina non ci sta. Insomma, è in atto ormai da decenni un vero e proprio tira e molla, tra chi rivendica i sacrifici dei braccianti sannicandresi che avrebbero bonificato la zona paludosa e chi invece vorrebbe continuare a gestire un territorio su cui i lesinensi non hanno mai messo piede. Ma alla risoluzione della Vertenza eravamo molto vicini, quando a San Nicandro c'era il sindaco Costantino Squeo - come riportato sull'articolo di Ciccomascolo - ma poi il sindaco successivo, Vincenzo Monte, respinse la transazione proposta da Lesina (leggi).

Quello che sembra emergere, è che ognuno cerca di tirare l'acqua al proprio mulino, pensando semplicemente ad accaparrarsi una zona che potrebbe fruttare diverse centinaia di migliaia di euro alle casse comunali tra IMU, TARSU, TARES ecc. E, invece, ai problemi dei cittadini chi ci pensa?

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